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L’aiuto psichiatrico ai migranti

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Su suggerimento e a cura di @alessandromeis

Vice e Linkiesta ci portano a Milano, a conoscere la clinica etnopischiatrica che aiuta i migranti che hanno subito traumi, sia durante il viaggio, sia prima della partenza.
“Il trattamento delle debolezze riconducibile a un trauma viene considerato sempre più parte costituente del piano d’azione per superare l’emergenza rifugiati. Curare il trauma è anche un modo per guardare al futuro, oltre alle richieste di asilo. Le soluzioni miopi a questi problemi possono diventare serissimi ostacoli al trattamento dei rifugiati. “Pensiamo che dovremmo dar loro solo de cibo, e un tetto sopra la testa,” ha detto Marzagalia. “Dobbiamo pensare al giorno in cui i profughi ritorneranno a casa e inizieranno a ricostruire dopo aver superato i loro traumi.”

Spesso i volontari non sono stati istruiti su come trattare i sintomi del DPTS: ciò significa che molti dei migranti non vengono aiutati finché non accade qualcosa di brutto, cosa che potrebbe peggiorare ancora il problema. “Se i sintomi del DPTS restano ignorati, una persona potrebbe essere [inutilmente] ricoverata per tutta la vita,” ha spiegato la dottoressa.”

 

Immagine di Noborder network via Flickr, CC BY 2.0


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