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Antimperialisti a metà

Antimperialisti a metà

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A cura di @NedCuttle21(Ulm) modificato.

Iu un articolo tradotto su Internazionale, l’attivista per i diritti umani Leila al Shami critica le mobilitazioni antimperialiste promosse in Occidente dalle forze di sinistra all’indomani della risposta militare congiunta di USA, Francia e Regno Unito all’attacco chimico su Duma del 7 aprile scorso.

Ancora una volta il movimento occidentale “contro la guerra” si è mobilitato per la Siria. È la terza volta dal 2011. La prima è stata nel 2013, quando l’allora presidente statunitense Barack Obama aveva minacciato (senza poi passare all’azione) di colpire le strutture militari del regime siriano dopo gli attacchi con le armi chimiche sulla Ghuta, considerati una linea rossa. La seconda è stata nel 2017, quando il presidente Donald Trump, in risposta all’uso di armi chimiche a Khan Sheikhun, ha ordinato l’attacco contro una base militare siriana che era già stata evacuata. E l’ultima è stata dopo la risposta militare del 14 aprile di Stati Uniti, Regno Unito e Francia a un bombardamento chimico su Duma che ha ucciso almeno 34 persone.


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