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Argentina 2015: L’importanza di chiamarsi Kirchner

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Su suggerimento e a cura di @Luis K.

Come se non vi fossero stati abbastanza Kirchner in corsa per le elezioni, Máximo e Alicia, rispettivamente primogenito e sorella di Nestor, si sono candidati nel loro Stato di origine. Chi sono costoro?

Máximo Kirchner sembrerebbe essere il figlio designato per continuare la dinastia politica cominciata dai genitori, il compianto Nestor Kirchner e la Presidente in carica Cristina Fernández. Politico alla prime armi ma dalla lunga militanza, dopo che il suo nome è stato fatto addirittura per sbarrare la strada verso la Casa Rosada di Daniel Scioli da parte kirchnerismo radicale, Máximo è stato candidato nella sua Provincia di origine, Santa Cruz, alla guida della lista unica alla Camera dei Deputati presentata dai Celeste y Blanco alle PASO.

Máximo Kirchner ha abbandonato gli studi di giornalismo per darsi alla militanza politica fondando “La Campora“, organizzazione politica di base, giovanile, peronista e di sinistra, che promuove la difesa dei diritti umani e l’integrazione latinoamericana. Molti dei suoi dirigenti sono figli di desaparecidos e di ex-montoneros, ma il suo agire fa pensare ad una gruppo che amministra soprattutto potere e traffico di influenze tra i suoi membri, com’è il caso delle Aereolinee Argentine, con a capo il camporista Mariano Recaldo, accusato di far entrare in azienda decine di giovani del partito in posti chiave dirigenziali con lauti stipendi al posto di dipendenti più navigati e di esperienza.

Máximo Kirchner alla sua prima elezione ha avuto una prestazione non certo esaltante; la lista che guidava ha ottenuto il 44,5% dei voti arrivando primo nelle preferenze dirette, ma l’opposizone “Unión para Vivir Mejor” è arrivata al 47,9%, seppur divisa al suo interno da un 33,1% per la lista che fa riferimento a Cambiemos e un 14,8% per una Lista di ispirazione peronista che fa riferimento a Sergio Massa. Máximo ha dunque se non altro la speranza che l’opposizione non confermi tutti i voti delle PASO.

Alicia Kirchner, a differenza di suo nipote Máximo, non vive del riflesso di Nestor Kirchner ma ha una sua identità politica ben definita. E’ attiva in politica da molto prima del fratello Nestor, tant’è vero che viene considerata come la mentore della Presidente attuale Cristina Fernández e si dice sia stata la sua influenza ad aver salvato la coppia Nestor e Cristina dal carcere la prima volta.
Negli anni in cui Nestor era a capo della Provincia di Santa Cruz, Alicia veniva considerata come il suo braccio destro, come testimonia il fatto che venne scelta come Ministro dello sviluppo sociale durante il primo governo Kirchner.

Alicia Kirchner quest’anno si presenta come governatrice di Santa Cruz. La provincia non organizza le PASO grazie a un inaspettato accordo tra Cristina Kirchner e il governatore uscente Daniel Peralta, grazie al quale è stata ripescata la Ley di Lemas, vale a dire la normativa tradizionale che permette a un unico partito (Lema) di presentare più di una lista o candidatura (Sub-lema) senza che i propri voti vengano dispersi. Nella pratica questo meccanismo permette a Daniel Peralta e a Alicia Kirchner di venire candidati entrambi per la carica di Governatore nelle liste Celeste y Blanco, e ai fini dell’assegnazione dell’incarico vinceranno se la somma dei voti di entrambi avrà superato l’insieme dei voti di qualunque altra Lema. Risulterà poi eletto chi dei due avrà ottenuto più consensi.

A rendere le cose più difficili vi è la presenza di Eduardo Costa, imprenditore di orientamento radicale e ispiratore di Unión para Vivir Mejor, come candidato a governatore. Costa era già arrivato ad un passo dall’espugnare la roccaforte K. con il 47% dei voti nel 2011, e se si pensa che quella volta Cristina era al 67% a Santa Cruz adesso Scioli è al 47%, si capisce che neanche il traino del candidato Presidente riuscirebbe a garantire la vittoria: perdere nello Stato di Nestor significherebbe colpire il cuore stesso del loro impero politico.

Immagine da Wikimedia Commons


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