A cura di @GiMa.
Edoardo Rialti sull’Indiscreto discute l’origine del fantasy, non solo britannica con il ciclo di Re Artù, ma anche italiana, con i suoi capisaldi in Ariosto, Tasso e Matteo Maria Boiardo:
“Materia di Bretagna”. Questa dicitura già medievale delle narrazioni arturiane sembra tuttora un elemento imprescindibile del fantasy, quasi fosse impossibile altrimenti. Quanti autori italiani di fantastico contemporaneo hanno accarezzato l’idea di uno pseudonimo inglese, come se ciò valorizzasse ulteriormente la loro scrittura, spacciandola come un prodotto “dalla denominazione di origine controllata”. Per tanta vulgata, persino accademica, il fantasy resta appunto una materia britannica.
Immagine da Wikimedia.
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