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Bibbiano: un’intervista a Federica Anghinolfi

Bibbiano: un’intervista a Federica Anghinolfi

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Su Il Dubbio, un’intervista a Federica Anghinolfi, nome simbolo dell’inchiesta «Angeli e demoni» sugli affidi in Val d’Enza.

Dopo il primo grado, dell’inchiesta su Bibbiano rimane poco. Sebbene per molti bambini sia stato disposto il ritorno alle famiglie naturali, il processo ha evidenziato limitate responsabilità penali. Da più di cento capi di accusa, si arrivati a una manciata condanne e tante assoluzioni e prescrizioni.

Una delle protagoniste dell’inchiesta è Federica Anghinolfi, ex responsabile dei Servizi sociali della Val d’Enza. Anghinolfi è stata condannata per falso in atto pubblico a due anni di reclusione (pena sospesa). A conclusione del primo grado, il suo sfogo è pieno di amarezza:

Non riesco a spiegarmi perché sia accaduto tutto questo. Lavoravamo seguendo le norme, le direttive regionali, le buone prassi. Non eravamo mai soli, né come istituzione né come operatori. Collaboravamo con almeno tre o quattro enti diversi. Eppure è stato tutto stravolto. Sono felice che la sentenza abbia chiarito che non esisteva nessun sistema Bibbiano. Eppure ci hanno costruito addosso l’abito di un mostro. È stata una liberazione, certo, ma anche una grande amarezza. Perché sei anni di vita distrutti non te li restituisce nessuno.

 


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