un sito di notizie, fatto dai commentatori

Blackout su Gaza

0 commenti

Nella scorsa newsletter avevo raccontato come la Striscia di Gaza stesse subendo una progressiva riduzione della connettività. Negli ultimi tre giorni questa ha visto un ulteriore tracollo. Mentre le Forze di Difesa israeliane annunciavano di “espandere le operazioni di terra”, il servizio che monitora internet Netblocks riferiva di un “crollo della connettività nella Striscia di Gaza”. Vuol dire no internet, no comunicazioni telefoniche. Uno dei principali e ormai ultimi fornitori di telecomunicazioni palestinesi, Paltel, è stato fortemente colpito dagli intensi attacchi aerei, e ha dichiarato di aver subito “un’interruzione completa di tutti i servizi di comunicazione e internet” a seguito del bombardamento.
Interruzione confermata da Netblocks.

“Le continue esplosioni di attacchi aerei hanno illuminato il cielo di Gaza City dopo il tramonto di venerdì, quando si è verificato il black-out di internet, dei servizi cellulari e della rete fissa – scrive il WashPost – La Mezzaluna Rossa ha dichiarato di aver perso tutti i contatti con la sua sala operativa e con le squadre mediche. Ha dichiarato di temere che la gente non sia più in grado di contattare i servizi di ambulanza. Altri gruppi di soccorso hanno detto di non essere in grado di raggiungere il personale sul posto”.

Così ha confermato su Twitter proprio la Mezzaluna Rossa palestinese: “Abbiamo perso completamente i contatti con la sala operativa nella Striscia di Gaza e con tutte le nostre squadre che operano lì, a causa dell’interruzione da parte delle autorità israeliane di tutte le comunicazioni su rete fissa, cellulare e internet”.
I giornalisti dello stesso WashPost hanno scritto sui social di non riuscire più a raggiungere i colleghi a Gaza.

Su Twitter ha preso piede l’hashtag ##starlinkforgaza, in cui alcuni utenti chiedono a Elon Musk di fornire connettività alla Striscia tramite Starlink, così come ha fatto in Ucraina (anche se non si capisce come potrebbero far arrivare i terminali sul territorio assediato e in cui a stento arrivano cibo e medicine).

Continua a leggere su Guerre di Rete, la newsletter


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.