Lo scorso anno Il Clark Art Institute ha allestito una mostra intitolata “A Change in the Light: The Cliché-verre in Nineteenth-Century in France”, durante la quale sono state presentate 44 stampe cliché-verre da un portfolio storico acquisito dalla Clark stessa.
Cliché-verre è un processo ibrido sviluppato a metà dell’Ottocento che combina le tecniche delle arti grafiche – ovvero il disegno e l’incisione – con quelle dell’allora nuovo mezzo fotografico. Il termine francese deriva dalla terminologia di stampa antica e si traduce liberamente come “lastra di vetro”, catturando l’idea che la lastra metallica tipicamente utilizzata nella stampa tradizionale sia sostituita da una in vetro per creare queste opere.
Camille Corot è stato uno dei primi pittori che ha fatto ampio uso del nuovo processo cliché-verre. Realizzò disegni su vetro della campagna francese che potevano poi essere riprodotti a piacimento. Ne parla Hiatus: Il cliché del vetro a Camille Corot, un processo fotografico al servizio di un esperimento grafico di incisione – Hiatus (hiatus-art.com)
Il processo del cliché-verre, come descritto da Harville e Pont, in “Nuovo processo di incisione e stampa fotografica”, Bollettino della Società di fotografia francese, Parigi, 1855 è il seguente: consiste nel ricoprire una lastra di vetro con un strato di collodio e regolare lo spessore dello strato in base all’effetto desiderato, quindi immergerlo in un bagnomaria contenente acetato di piombo. Si forma poi una superficie liscia e bianca, su cui viene tracciato un disegno con una punta o con la “roulette” dell’incisore. La lastra viene quindi immersa in un bagno di bicromato di potassio, quindi ricoperta con una vernice per produrre immagini negative.
Camille Corot (1796-1875) è un pittore paesaggista, uno dei fondatori della Scuola di Barbizon che si interessò alla tecnica del cliché-verre perchè, a differenza di altri tipi di incisione, questo sistema permette di riprodurre una linea fluida che la rende ricca di autenticità e immediatezza. Questa fluidità della linea prodotta dall’artista avvicina questa tecnica al disegno e può dare un carattere particolarmente artistico alle stampe. Il clichè-verre permette inoltre all’artista di controllare l’effetto prodotto attraverso diversi fattori, come l’utilizzo del negativo in vetro, la carta e il suo invecchiamento in base all’esposizione al sole e altro. Corot sperimentò variazioni nella fase di disegno, a volte lasciando molto vuoto nelle sue composizioni, altre volte saturando di più lo spazio, suggerendo un’atmosfera più scura. Corot esplorerà così tutte le possibili variazioni offerte dalla tecnica, che diventò un mezzo di sperimentazione per l’artista.
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