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Capsule di sicurezza in aeronautica: il caso dell’F111

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In guerra la vita di personale altamente addestrato e capace di utilizzare strumenti sofisticati ha un valore molto più alto degli strumenti stessi e per questa ragione gli aeroplani militari sono progettati in modo da cercare di salvaguardare il più possibile la vita del proprio equipaggio.

Negli anni del rapido sviluppo di aerei ad altissime prestazioni anche i sistemi di salvataggio hanno visto successivi sviluppi. Tra questi le capsule di salvataggio hanno avuto un lungo periodo di gloria (e vengono ancora utilizzate in casi particolari). Questo dettagliato articolo di Oliver Parken pubblicato su The Drive racconta il caso dell’F111, primo aereo con ala a geometria variabile e dotato dell’ECC, Escape Crew Capsule, una cabina di pilotaggio che aveva anche il ruolo di capsula di salvataggio e sostituiva i seggiolini eiettabili, molto pericolosi alle velocità raggiunte dal velivolo.

On March 30, 1968, Maj. Sandy Marquardt and Capt. Joe Hodges of the U.S. Air Force were forced to use the escape module of their swing-wing F-111 Aardvark strike jet. The F-111A, which had yet to clear U.S. Air Force acceptance trials, was sent on its first operational deployment to demonstrate its precision strike capabilities at low levels in northern Vietnam in mid-March, 1968. Marquardt and Hodges — who were forward deployed for these inaugural missions — survived the incident unscathed and, just a few weeks later, were reunited with the escape module responsible for saving their lives.


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