A cura di @Sebastiano_A.
Lanciata il 15 ottobre 1997, la missione Cassini–Huygens sta oramai concludendosi: realizzata in collaborazione tra NASA, ESA ed ASI, avendo come scopo lo studio di Saturno e del suo sistema di satelliti ed anelli, prevede che il prossimo 15 settembre il satellite orbitale Cassini si tuffi nell’atmosfera del pianeta più elegante del sistema solare e distante dalla Terra mediamente 1,45 miliardi di km.
Don’t cry for Cassini #grandfinale @CassiniSaturn @NASA https://t.co/vJjeFL1Sra pic.twitter.com/H4vkc9RguW
— Agenzia Spaziale ITA (@ASI_spazio) 16 settembre 2016
Ma la sonda, in un viaggio cominciato venti anni fa, nel suo percorso verso il “Grand Finale”, non smette ancora di stupire: dopo le immagini del più grande satellite di Saturno, Titano, da parte del lander Huygens, che, assieme ai dati raccolti da Cassini, svelano l’esistenza di letti di fiumi di idrocarburi liquidi sulla luna e di vulcani la cui lava ha una bassissima temperatura (toccandola con un mano, questa si congelerebbe invece di ustionarsi); dopo la scoperta di un pennacchio di particelle ghiacciate nella regione polare sud di Encelado, un altro dei 62 satelliti naturali del pianeta; e le nuove immagini del piccolo Pan, un satellite pastore; in un ultimo incontro ravvicinato con la luna che porta il nome di un gigante mitologico, Mimas, avvenuto il 30 gennaio scorso, Cassini ha realizzato un set di immagini ad alta risoluzione mai scattatele prima d’ora: qui lo scatto, qui l’articolo del 15 marzo dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Prima dello schianto sull’atmosfera di Saturno, ci sarà ancora tempo per un ultimo saluto a Titano, un flyby ravvicinato previsto per aprile.
Probabile colonna sonora: Weather Report (1971) dei Weather Report
Immagine da Pixabay.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.