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❓ #chiediloahookii – Processo a Franceschini

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Fra tutte le nomine del governo Draghi, quella che è stata probabilmente più all’insegna della continuità è stata quella del Ministro per i Beni e le Attività Culturali (AKA “ministro della cultura”). Dario Franceschini ricopre questa carica dal 2014, con una sola pausa in mezzo, via via nei governi Renzi, Gentiloni, Conte 2 e Draghi. Ormai si possono fare dei bilanci: che ministro è stato?

Anche se fra le prime cose che vengono in mente di lui ci sono dichiarazioni quantomeno discutibili (“la biblioteca dell’inedito”), l’attività di un ministro comprende molto di più. A me viene in mente almeno una cosa positiva, dal mio punto di vista, ossia la liberalizzazione delle foto di documenti di archivi e biblioteche (modifica dell’articolo 108 del Codice dei Beni Culturali, compresa nella legge n. 124 del 2017): invece che compilare un modulo, pagare un obolo e passare attraverso una procedura più o meno complicata ogni volta che ti serve fotografare un documento, ora lo si può fare all’istante, col proprio cellulare, senza dover chiedere niente a nessuno. Detto ciò, anche (inserire nome) ha fatto cose buone, come si suol dire, e persone che nel settore delle attività culturali ci lavorano hanno espresso giudizi molto ma molto più critici (eufemismo).

Quindi, sia che vogliate elogiare l’operato di Franceschini, sia che lo vogliate coprire di pece e piume e buttarlo in una fossa biologica, è il vostro momento! Sfogatevi, e descrivete, per chi non è del settore, quello che ha fatto o non ha fatto Franceschini. Molti di noi non ne sanno nulla, ma almeno così, quando qualcuno ce lo chiederà, potremo rispondere: “guarda, io di cultura non ne so nulla, ma un amico immaginario su un sito di mucche mi ha detto che ha fatto X, Y e Z!”.


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