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Come è emerso il Predatorgate

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È il dicembre 2021 ed escono due report che si occupano di sorveglianza e spyware – software spia che infettano un dispositivo (sempre più spesso un cellulare) e ne monitorano tutte le attività e comunicazioni. Uno è di Facebook (report) e l’altro è di Citizen Lab (report), laboratorio di ricerca che traccia spyware ritrovati sui dispositivi di attivisti, dissidenti e giornalisti. Entrambi descrivono le attività di una società della Macedonia del Nord, Cytrox, che secondo i due report svilupperebbe e venderebbe strumenti di sorveglianza e malware a governi, tra cui uno spyware di nome Predator. E, scrivono, tra i Paesi dove si trovano i target di questo spyware c’è anche la Grecia.

I report si accompagnano a una lista di domini malevoli usati per infettare i target una volta che sono visitati, in genere dopo che le vittime hanno ricevuto un messaggio con un link. Molti di questi siti web imitano altri siti. E in effetti ce n’è un discreto numero che per tipo di dominio e argomento sono rivolti a utenti greci.

“Degli oltre 300 domini pubblicati da Facebook abbiamo isolato quelli di interesse greco, ed erano parecchi in proporzione. Da qui è iniziata la nostra indagine”.

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