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Come godere della Montagna

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La rivista Il Mulino pubblica un articolo di Diego Cason sulle conseguenze della crescita della domanda (e dell’offerta) di servizi turistici in montagna. Una di queste conseguenze riguarda una parte dei gestori di rifugi alpini, che a tutti gli effetti sembrano aver perso di vista quale sia la loro funzione originaria e quale dovrebbe continuare ad essere.

Con la diffusione dell’alpinismo e la nascita del turismo moderno nell’Ottocento i rifugi si trasformarono in alberghetti. Oggi, con il turismo alpino di massa, sono pressati da una domanda di servizi un tempo sconosciuta. I primi rifugi moderni servivano come punti d’appoggio per raggiungere obiettivi strettamente alpinistici e, di frequente, furono edificati in luoghi posti già in alta quota per agevolare l’arrampicata verso una o più cime. […] I rifugi invece hanno seguito un’evoluzione che li ha in gran parte trasformati in alberghi, più o meno grandi, quasi sempre dotati di un servizio di ristorazione, di bagni e camere individuali al posto delle grandi camerate e dei bagni collettivi.

 


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