A cura di @NedCuttle21(Ulm).
Su Il Tascabile, Roberta Villa ripercorre la storia del medico ungherese Ignác Fülöp Semmelweis (1818-1865), a cui si deve la scoperta, dopo un periodo di attente osservazioni, riflessioni e analisi rigorosa dei dati sui decessi delle puerpere avvenuti nel tempo nella struttura in cui era impiegato (l’Ospedale generale di Vienna), della causa della cosiddetta “febbre puerperale”, una grave infezione dell’utero provocata da contaminazione batterica. È il metodo, sostiene l’autrice dell’articolo, a fare la differenza tra un innovatore incompreso e un ciarlatano.
Metti un giovane medico, arrivato da fuori, che riesce là dove commissioni d’inchiesta su commissioni d’inchiesta hanno fallito. Uno che riesce a spiegare perché nel reparto dove si addestrano i futuri luminari della medicina le partorienti muoiono come mosche, mentre dove si formano le ostetriche no, ed escogita anche un rimedio semplice, efficace e abbastanza economico per evitarlo. Lo fa però affermando implicitamente che in qualche caso la medicina “ufficiale” può fare più male che bene.
Immagine da Wikimedia.
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