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Cosa ha lasciato Sangiuliano dopo due anni al Ministero della Cultura

Cosa ha lasciato Sangiuliano dopo due anni al Ministero della Cultura

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Federico Giannini su Finestra sull’Arte commenta i risultati di Gennaro Sangiuliano come ministro. La prospettiva abbraccia i due anni di di gestione del Ministero, al di là delle note vicende.

Due anni, dunque, sostanzialmente incolori, durante i quali l’azione del ministro non ha segnato grosse rotture col passato: Gennaro Sangiuliano si è rivelato, anzi, un ministro che ha continuato, seppur spesso in maniera peggiorativa (almeno ad avviso di chi scrive), l’operato di chi lo ha preceduto, senza distinguersi per un’azione strutturale propria, o per aver introdotto modelli e visioni che segneranno in maniera marcata gli anni a venire. È più probabile che, nell’immaginario non solo degl’italiani in generale, ma anche degli addetti ai lavori, la memoria di Sangiuliano rimarrà scolpita dalle sue numerose gaffe e dalla vicenda che lo ha fatto diventare il primo ministro del governo Meloni a rassegnare le proprie dimissioni.


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