Su suggerimento e a cura di @cocomeraio

La campagna di Bernie Sanders è riuscita a spostare i democratici americani su posizioni più progressiste? Pare proprio di sì: secondo Slate, quella del senatore del Vermont è stata una battaglia coronata da successo che ha prodotto il programma elettorale dei democratici più di sinistra da parecchi anni.

What did he win? Included in the new platform is his call for a $15 per hour minimum wage, Social Security expansion, a carbon tax to price its impact on the environment, tough language on Wall Street reform and antitrust, opposition to the death penalty, and a “reasoned pathway for future legalization” of marijuana.

Il Washington Post, pur evidenziando anch’esso lo spostamento a sinistra dei democratici si sofferma però anche su alcuni insuccessi dei sostenitori di Sanders su fracking, medicare, palestina, finanziamento pubblico dei candidati e rapporti tra politica e istituzioni finanziarie.

Tuttavia nota sempre Slate c’è un grosso “ma”:

Historically, party platforms haven’t mattered for presidential candidates or presidential campaigns. At best, they are guideposts for future movement. More often than not, they’re irrelevant—unenforceable documents that fall inevitably into the ash bin of history.

L’unico modo per evitare questa irrilevanza è che quelle forze che hanno costretto Clinton a modificare le sue posizioni si facciano costantemente sentire anche nei prossimi anni.

 

Immagine da Flickr