Potere degli elettori e rappresentanza politica sono i due criteri che Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica in un articolo su formiche.net, propone di utilizzare per valutare qualsiasi legge elettorale, compresa, naturalmente, quella alla quale si lavora adesso in Parlamento. Sperabilmente senza battezzarla in latino.
Da tempo sostengo, in buona compagnia che va da Edmund Burke a Giovanni Sartori, che non è possibile avere nessuna governabilità decente se si riduce la rappresentanza (incidentalmente, tagliare il numero dei parlamentari italiani è riduzione di rappresentanza) invece di migliorarla qualitativamente.
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