Su suggerimento di @werner58.
Nel 1971, tre anni dopo la madre di tutte le demo di Douglas Engelbart, e a 25 dalla pubblicazione dei pensieri di Vannevar Bush sul memex, nasceva il progetto Cybersyn: il governo di Salvador Allende aveva deciso che l’informatica era lo strumento necessario per gestire un’economia pianificata migliore di quelle del blocco comunista.
Con molto idealismo e scarse risorse, soprattutto in fatto di potenza di calcolo, il pioniere inglese della cibernetica Stafford Beer lavorò alla costruzione di un sistema informatico per la gestione dell’industria cilena, precorrendo le speranze nella Rete come luogo di decisioni condivise e nei Dati come strumento di governo che si sarebbero diffuse ovunque nel mondo nei decenni a venire.
Si dice che quando le truppe di Pinochet ne presero possesso, uno dei soldati piantò il suo coltello nei display dell’avveniristica e incompiuta sala di controllo.
Da 99% Invisible: l’articolo è un adattamento di un podcast di 20 minuti.
NdM: domani mattina un altro post sull’informatica e il comunismo!
Immagine in Pubblico dominio da pixabay
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