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5G, Covid-19 e teorie del complotto
In Gran Bretagna nelle ultime due settimane si sono registrati decine di attacchi contro infrastrutture o lavoratori ritenuti coinvolti nella realizzazione del 5G, riferisce Wired UK. Mentre dal 30 marzo sono 77 gli attacchi incendiari contro antenne di telefonia mobile in UK, e 180 gli abusi diretti al personale, più altri 13 incidenti di (tentato) sabotaggio. Tutto questo mentre nelle ultime settimane si sono diffuse ulteriori teorie del complotto che legano il 5G al coronavirus. Se è vero che queste teorie rischiano di essere amplificate dai social, anche i media tradizionali hanno fatto la loro parte. Ad esempio a gennaio, negli stessi giorni in cui su Twitter compariva una delle prime menzioni che collegava il 5G al coronavirus, in Belgio il giornale Het Laatste Nieuws intervistava un medico secondo il quale non solo il 5G sarebbe stato pericoloso, ma sarebbe stato appunto collegato alla diffusione del Covid-19. L’articolo è stato poi ritirato dal giornale, che si è anche scusato, ma i commenti del medico sono stati ripresi dalle pagine social di attivisti anti-5G olandesi, da lì a dozzine di pagine Facebook in lingua inglese, secondo la ricotruzione di un altro articolo di Wired UK.
A fine gennaio entravano in gioco anche alcuni siti della alt-right, destra estrema americana, da InfoWars a ZeroHedge, con la prima che connetteva il coronavirus a Wuhan col lancio del 5G, e “univa i puntini” tra questo e la fondazione Gates, e il secondo che parlava di bioarma creata artificialmente.
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