Ricordate l’analisi di una campagna di disinformazione su Twitter contro i manifestanti di Hong Kong di cui avevo scritto un paio di settimane fa? Sempre in questo quadro, è uscita ora un’altra analisi – condotta da Graphika, società che analizza social media – che si appunta soprattutto sui video YouTube. Anche qui si parla di una rete di spam su più piattaforme, a basso impatto, che ha utilizzato account fake o presi da altri utenti per attaccare le proteste. L’aspetto più interessante è la commistione di contenuti clicbait e contenuti politici, il che contribuisce a nascondere il network, a camuffarlo, di qui il soprannnome che gli è stato dato dai ricercatori: Spamouflage (da spam più camouflage) Dragon.
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