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Eva Mameli Calvino, la prima botanica italiana

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Eva Mameli Calvino, nata a Sassari nel 1886, fu la prima botanica italiana. Laura Guglielmi racconta questa figura affascinante e coraggiosa, madre del celebre scrittore Italo Calvino, che  fu anche una pioniera nel campo delle scienze naturali in Italia.
La sua è una storia di dedizione alla ricerca: laureatasi in Scienze naturali nel 1907 a Pavia dove si era trasferita con la madre, nel 1915 ottiene la libera docenza in botanica, prima donna in Italia in tale disciplina.

Tante sono le immagini che mi vengono in mente quando penso a Eva Mameli. Tutte stimolate dalla lettura approfondita dei testi di suo figlio, Italo Calvino. La vedo curva al microscopio, nel laboratorio di villa Meridiana, allora Stazione Sperimentale per la Floricoltura di Sanremo (nella foto in apertura il giardino oggi), che era anche residenza di famiglia. La vedo tra le sue piante, serena, che le accarezza e le odora. Me la immagino china tra i suoi fogli a catalogare le specie vegetali. Un’ossessione classificatoria che trasmette al figlio scrittore: nei suoi testi Italo è spesso mosso dall’ansia di catalogare il mondo, dopo averlo analizzato attraverso il microscopio della mente.

Eva sposò per procura l’agronomo Mario Calvino e partì per Cuba, dove il marito dirigeva una stazione sperimentale per la canna da zucchero. In quell’isola nacque nel 1923 il loro primogenito Italo. Eva divenne capo del Dipartimento di Botanica a Santiago de la Vegas presso l’Avana.

In tanti racconti Italo Calvino descrive Eva Mameli, ma nella già citata La Strada di San Giovanni sembra che parli con più affetto e partecipazione del padre Mario:
“(…) non è la voce di mia madre che ritorna, in queste pagine risuonanti della rumorosa presenza paterna, ma un suo dominio silenzioso: la sua figura si affaccia tra queste righe, poi subito di ritrae, resta nel margine (…) Che la vita fosse anche spreco, questo mia madre non l’ammetteva: cioè che fosse anche passione. Perciò non usciva mai dal giardino etichettato pianta per pianta, dalla casa tappezzata di buganvillea, dallo studio col microscopio sotto la campana di vetro e gli erbari. Senza incertezze, ordinata, trasformava le passioni in doveri e ne viveva.”

Un ritratto della celebre naturalista sarda si trova sul Portale della Rete Italiana dei Musei Universitari:

… sono stati numerosi i suoi interessi in ambito scientifico. Questo è testimoniato dalla sua ricca bibliografia che spazia dalle raccolte Micologiche alla Lichenologia, dagli studi sulla complessa fisiologia dei vegetali alla biologia della riproduzione e al biochimismo di alcune piante affrontando talvolta pratiche di sperimentazione, in particolare, su quelle di utilizzo agrario. Diversi studi sono stati condotti sulla flora micologica e lichenologica della Sardegna (Sulla flora micologica della Sardegna del 1908; Licheni della Sardegna del 1919). Svolge anche indagini sperimentali sulla genetica delle piante, sulla ibridazione e sulla patologia dei vegetali.

In un articolo pubblicato su Nemesis Magazine, intitolato Eva Mameli Calvino, la musa dei giardini che trasformò Sanremo nella città dei fiori, si mette a fuoco l’importanza che Eva Mameli Calvino ebbe a Sanremo:

A Sanremo si dedicò totalmente alla sperimentazione floricola con particolari attenzioni per l’ibridazione, per la germinazione dei semi di rosa, per la biologia floreale delle acacie e per le malattie delle piante da fiore. Ma fu anche una pioniera in termini ambientalistici con la sua personale battaglia per la protezione degli uccelli. Assieme al marito fondò l’Associazione Italiana amici dei fiori e la rivista ‘Il Giardino Fiorito‘; collaborò al ‘La Costa Azzurra Agricola e Floreale’, all”Enciclopedia Italiana’ e all”Enciclopedia Agricola’. L’artista e amica di origini elvetiche Beatrice Duval ebbe a scrivere in merito: “La sua penna sa istruire, commuovere, persuadere, senza ricorrere al vano sentimentalismo”. Tutto questo a corredo di una lunga serie di pubblicazioni scientifiche che a fine carriera supereranno le duecento.

Un profilo della illustre scienziata si trova anche su Oggi Scienza e un suo ritratto si può leggere sulle pagine di Scienza a due voci (Unibo). Per finire le Teche Rai in un video ricordano la botanica che lavorò a Cuba, in Sardegna, in Liguria e partecipò anche alla Prima Guerra Mondiale come crocerossina.


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