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Fecondazione eterologa e maternità surrogata, studio conferma che i bambini nati “godono di pieno benessere psicologico, soprattutto se gli si rivelano le proprie origini”

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Quotidiano Sanità riporta e commenta i risultati di uno studio che ha valutato per un lungo periodo di tempo un gruppo di bambini nati dopo le fecondazione assistita oppure tramite una maternità surrogata.

I risultati, pubblicati sulla rivista ‘Developmental Psychology’, suggeriscono che l’assenza di una relazione biologica tra figli e genitori non interferisce con lo sviluppo di connessioni positive tra di loro o con l’adattamento psicologico in età adulta. Risultati che sono coerenti con le precedenti valutazioni effettuate all’età di uno, due, tre, sette, dieci e 14 anni. “Nonostante le preoccupazioni di molte persone, le famiglie con bambini nati attraverso queste tecniche stanno crescendo bene”…

… Il lavoro ha messo in luce un elemento importante: le madri che hanno iniziato a raccontare ai propri figli le loro origini biologiche negli anni della scuola materna avevano relazioni più positive con loro, come valutato dalle interviste effettuate poi all’età di 20 anni, e mostravano livelli più bassi di ansia e depressione. La maggior parte dei genitori che avevano rivelato il ricorso alla scienza per concepire il loro bambino, lo ha fatto attorno all’età di 4 anni e ha riportato che il piccolo ha preso bene la notizia. Ciò suggerisce che essere aperti con i bambini sulle loro origini, soprattutto quando sono piccoli, è vantaggioso.


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