Su suggerimento di @moni
Un articolo di Lara De Luna su Lettera 43 prova a fare il punto sulla situazione legale del testamento biologico e dell’eutanasia in Italia e nel mondo.
Eutanasia, dichiarazioni anticipate di fine vita, suicidio assistito. Termini delicatissimi, spesso usati per errore come sinonimi, che hanno come trait de union «l’agonia di coloro che aspettano di vedersi riconosciuto il diritto di scegliere la propria morte», dice Mina Welby, moglie di Piergiorgio, attivista radicale scomparso nel 2006 per distrofia muscolare. Un universo intricato fatto di dolore e leggi abortite, lungaggini burocratiche, diatribe etico-politiche e convenzioni internazionali mai ratificate. In mezzo si trova l’opinione pubblica, confusa da dichiarazioni roboanti e da lunghi silenzi. Ma qual è il reale stato delle cose e quale la posizione attuale dell’Italia e degli altri Paesi europei in merito?
Immagine da Flickr
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