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Gennaro Capuozzo: eroe undicenne della Resistenza napoletana del ’43

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Un articolo di Fame di Sud racconta la partecipazione dei ragazzini napoletani alla resistenza contro l’occupazione nazista nelle celebri quattro giornate di Napoli.

«Dopo Napoli la parola d’ordine dell’insurrezione finale acquistò un senso e un valore e fu allora la direttiva di marcia per la parte più audace della Resistenza italiana» Luigi Longo, 1974 Nel ricordare la dura opposizione italiana contro il mostro nazifascista non c’è bisogno di retorica, perché ci sono i fatti, drammatici, e spesso tragici, a comporre il crudo mosaico di quel complesso movimento di lotta che va sotto il nome di Resistenza. Nel quadro degli episodi che hanno accompagnato l’avanzata in direzione nord dell’esercito Alleato e il progressivo respingimento di quello tedesco – passato dal ruolo di alleato dell’Italia fascista a pericoloso nemico da abbattere – un posto di primo piano è senza dubbio occupato dalle Quattro Giornate di Napoli, clamoroso caso di insurrezione popolare che ebbe luogo tra il 27 ed il 30 settembre 1943, all’indomani dell’Armistizio di Cassibile, entrato in vigore l’8 settembre, col quale l’Italia fascista proclamava la resa incondizionata agli Alleati, disimpegnandosi quindi dall’alleanza con la Germania nazista di Hitler e aprendo le porte alla guerra di liberazione italiana contro il nazifascismo, destinata a durare fino al 25 aprile 1945. Una fedele ricostruzione di questo episodio storico la si può trovare nel film-capolavoro Le quattro giornate di Napoli, girato dal regista Nanni Loy nel 1962.

Immagine da Wikimedia.


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