Su suggerimento di @salmistrato
In estate sono sempre tutti pronti a consigliare libri da leggere sotto l’ombrellone (Obama, ilpost, corriere) e c’è sempre abbondanza di libri gialli.
« Noi, gli italiani, quando non lo chiamiamo giallo (che è riferimento a una copertina) diciamo romanzo poliziesco, come i francesi che parlano anche di roman policier. I tedeschi invece lo dicono Kriminalroman, che abbreviamo in Krimi. Gli anglosassoni hanno una scelta più varia: parlano di detective fiction, mystery (o mystery story), di detective story o detective novel (un termine che si trova anche in tedesco: Detektivroman), di crime o crime story. Le lingue slave usano tutti questi termini: detectivnji roman (in russo), detektivski roman (in sloveno, abbreviato in detektivka), detektivní román (in ceco, abbreviato anche qui in detektivka) ma usano anche kriminal (polacco parlato) e dicono ancora roman tajn (romanzo-mistero, russo) e ancora cernà knihovna (biblioteca nera, nome di una collana), o powiesc sensacjna (storia a sensazione, polacco). »
(Giuseppe Petronio, Il punto su: Il romanzo poliziesco, Laterza, Bari, 1985, citazione da Wikipedia)
Come omaggio a Umberto Eco (1932-2016), anche se diceva di odiare il proprio primo romanzo Il nome della rosa, può essere interessante leggere un vecchio articolo del poeta Auden, da lui citato in occasione di conferenze sulla letteratura gialla classica.
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