Cristina Colli su Panorama parla dell’attuale diffusione del modello «compra ora e paga dopo» (Bnpl) in Europa, con il 43% degli europei e uno su tre italiani che lo utilizzano per gli acquisti online.
L’approccio ha generato un giro d’affari mondiale di oltre 300 miliardi di dollari, soprattutto amplificato durante il periodo natalizio. Tuttavia, l’aumento dei tassi di interesse sta mettendo a rischio il mercato del credito, e le autorità di vigilanza e le banche centrali avvertono sul potenziale indebitamento, specialmente tra i consumatori più giovani e con un profilo di credito più rischioso. Le crescenti insolvenze potrebbero esporre piattaforme e servizi finanziari hi-tech, creando criticità nell’intero sistema economico internazionale. Inoltre, l’articolo menziona l’importanza della trasparenza nelle transazioni Bnpl, con la direttiva che richiede la divulgazione delle caratteristiche del prodotto e del suo costo complessivo prima della firma. La valutazione del merito creditizio per i clienti del “compra ora e paghi dopo,” specialmente per importi ridotti, è introdotta per evidenziare eventuali posizioni debitorie attive nel passato del consumatore.
Il rischio è che i clienti facciano ricorso al Bnpl oltre le proprie disponibilità. Infatti, si tratta di un prestito, di importi frazionati quindi non esosi, ma con una somma finale che spesso è fuori dalla portata del compratore, nella maggior parte dei casi giovane, a basso reddito e con poca istruzione. E quando la somma finale non riesce ad essere coperta ecco che scattano commissione, spese maggiori o insolvenze. Hanno alzato la testa le autorità statunitensi, preoccupate che il sistema del Bnpl infici le politiche di limitazione dell’indebitamento attuate in questi anni su prestiti, mutui e carte di credito.
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