un sito di notizie, fatto dai commentatori

Gli Stati Uniti e i rifugiati [EN]

4 commenti

Su suggerimento di @oliodnb e @loveforty.

Si avvicinano le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, ed anche la questione dei rifugiati diventa parte del gioco politico. Sull’onda emotiva degli attacchi di Parigi, una grossa fetta di governatori repubblicani, a cui si unisce il coro dei candidati GOP alle primarie, chiede a gran voce di rivedere il piano del governo che prevede di ospitare 10,000 rifugiati siriani nel prossimo anno.
Barack Obama (piccola digressione, vale la pena di leggere l’intervista che gli ha fatto Bill Simmons per GQ, sugli otto anni da Presidente) invece, durante il suo annuale discorso del giorno del Ringraziamento, compara quegli stessi rifugiati ai primi pellegrini che sbarcarono a Plymouth Rock: “Quasi quattro secoli dopo che la Mayflower prese il largo, il mondo è ancora pieno di pellegrini. Uomini e donne che non vogliono altro che un futuro migliore e più sicuro per se stessi e le loro famiglie.”

Qualche giorno fa, sulle colonne del Daily Beast, Michael Daly prende spunto da questo stesso paragone per raccontare la storia degli Elmaris, una famiglia siriana arrivata negli Stati Uniti nel 2014 che sta cercando di ricostruirsi una vita dopo aver abbandonato la propria casa di Damasco.

Su Vox, invece, troviamo pubblicata una lettera di Zainab Dabbagh , rifugiata irachena che vive negli Stati Uniti e che si dice stanca di essere considerata una pedina nel dibattito politico che sta infiammando la corsa alle primarie (e quindi alla Casa Bianca):

“La prima volta che arrivai negli USA, ero una studentessa: la maggior parte delle persone nella mia scuola erano di mentalità aperta, ma a volte mi venivano chieste cose tipo <Vai a scuola con il cammello?>, e <Sei parente di Osama Bin Laden?>. […] La seconda volta che arrivai qui, nel 2014, stavo fuggendo dall’ISIS. Il mio status di rifugiata faceva sì che la gente mi vedesse molto diversamente da quando ero studente. […] Il dibattito sulla crisi dei rifugiati si era acceso. E io stessa divenni la crisi. Dopo gli attentati di Parigi, la gente si aspetta che io chieda scusa in nome dell’ISIS e che provi di meritarmi di essere protetta.”

 

Immagine by borianag [CC BY-NC-SA 2.0] via Flickr.


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.