Una inchiesta di Reuters rivela i dettagli del Project Raven, il progetto con cui gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno creato un team composto da oltre una dozzina di ex agenti dell’intelligence americana, ex-hacker della Nsa o suoi contractor statunitensi, per mettere in piedi un vasto programma segreto di sorveglianza interna, che consisteva anche nell’infiltrare e spiare i dispositivi di centinaia di giornalisti, attivisti, e critici della monarchia. Il progetto Raven era di fatto la divisone operativa di NESA, la versione emiratina della Nsa, oggi chiamata Signals Intelligence Agency, scrive Reuters.
Sebbene sulla carta l’attività di hacking fosse motivata da ragioni di sicurezza nazionale (caccia ai terroristi, insomma), la realtà – come riconosciuto dagli ex hacker americani sentiti da Reuters, una dei quali, Lori Stroud, ci ha messo anche nome e faccia – era ben diversa. A essere colpiti sono stati anche dissidenti e attivisti per i diritti umani.
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