A cura di @NedCuttle21(Ulm)
Il 7 giugno del 1918, un’esplosione nella fabbrica di munizioni Sutter & Thévenot, sita a Castellazzo di Bollate (Milano), uccise 59 persone, per la maggior parte donne. Tra i soccorritori, anche l’autore del famoso romanzo Il vecchio e il mare, Ernest Hemingway, all’epoca volontario della Croce Rossa, che proprio quel giorno era arrivato a Milano con un treno proveniente da Parigi. Lo scrittore, che rimase molto turbato dalla scoperta di così tanti corpi femminili tra le vittime, ricorderà più tardi quella tragedia in un racconto intitolato “Una storia naturale dei morti” – facente parte della raccolta “I quarantanove racconti”:
“Quanto al sesso dei defunti, è un dato di fatto che ci si abitua talmente all’idea che tutti i morti siano uomini che la vista di una donna morta risulta davvero sconvolgente. La prima volta che sperimentai quest’inversione fu dopo lo scoppio di una fabbrica di munizioni che sorgeva nelle campagne intorno a Milano, in Italia”
Dell’incidente e di come questo abbia segnato il romanziere americano parla l’ articolo di Ottavia Spaggiari pubblicato su Vita.it:
È il 7 giugno 1918, un venerdì, nella campagna vicino a Milano, un’esplosione devasta lo stabilimento di Castellazzo, dove lavorano oltre 1500 operaie. Il reparto spedizioni è completamente sventrato. Sul posto arrivano in decine a soccorrere le vittime. Ernest Hemingway, allora diciannovenne volontario della Croce Rossa, dove presta servizio come autista di ambulanze, proprio quel giorno arriva in treno da Parigi a Milano. Nel primo pomeriggio viene chiamato immediatamente e inviato sul luogo del disastro per prestare soccorso.
Immagine: donne al lavoro nella Churchill Machine Tool Co Ltd, Pendleton, Manchester, da Wikimedia.org
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