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How Far Away Would You Need to Be to Survive a Nuclear Blast?

How Far Away Would You Need to Be to Survive a Nuclear Blast?

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ASAPScience cerca di spiegare quale sarebbe l’impatto e la probabilità di sopravvivenza umana in seguito all’esplosione di un ordigno atomico.

La prima considerazione da fare è che la valutazione dell’impatto di una singola bomba atomica può variare a seconda di diversi fattori, quali le condizioni meteorologiche, la situazione geografica del bersaglio, il punto in cui esplode (al suolo o per aria), etc.

Lo scenario derivante dall’esplosione di una bomba da 1 megatone, 80 volte più grande di quella che colpì Hiroshima, ma più piccola di alcuni ordigni moderni, provocherebbe, nell’immediato, ustioni di terzo grado a tutti coloro che si trovano fino a 8 km di distanza. L’innalzamento della temperatura e l’aumento della pressione dell’aria sugli edifici, inoltre, sarebbero letali per tutta la popolazione nelle vicinanze.

The temperatures near the site of the bomb blast during the Hiroshima explosion were estimated to be 300,000 degrees Celsius (540,000 degrees Fahrenheit) – which is roughly 300 times hotter than the temperature bodies are cremated at, so humans were almost instantly reduced to the most basic elements, like carbon.

But for those slightly farther away from the center of the blast, there are other effects to consider aside from heat. The blast of a nuclear explosion also drives air away from the site of the explosion, creating sudden changes in air pressure that can crush objects and knock down buildings.

Within a 6-km (3.7-mile) radius of a 1-megaton bomb, blast waves would produce 180 metric tons of force on the walls of all two-story buildings, and wind speeds of 255 km/h (158 mph). In a 1-km (0.6-mile) radius, the peak pressure is four times that amount, and wind speeds can reach 756 km/h (470 mph).

Technically, humans can withstand that much pressure, but most people would be killed by falling buildings.

Le conseguenze a breve, medio e lungo termine sulla salute sono poi determinate dall’esposizione alle radiazioni, che, come già purtroppo sappiamo, portano a patologie letali, quali leucemia, cancro e mutazioni genetiche.

Infine l’impatto ambientale sarebbe tale da portare ad una riduzione delle piogge e periodi di carestia. In un ultimo studio citato nel video, si stima che un ipotetico conflitto con 100 bombe atomiche ridurrebbe la popolazione mondiale di 2 miliardi.

 

 


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