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I media sono lontani dalla realtà

I media sono lontani dalla realtà

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Su suggerimento di @spacc e @Ghiaccio

Su FiveThirtyEight, nell’ultimo articolo di una serie dedicata alla vittoria di Donald Trump, Nate Silver racconta la complicata relazione tra previsioni probabilistiche e giornalisti, che secondo lui tendono a costruirsi una narrazione che prescinde dai fatti e a sottovalutare l’incertezza insita nelle previsioni.

Mentre l’uragano Irma si stava avvicinando alle coste della Florida, l’Associated Press affermò attraverso un tweet che l’uragano avrebbe colpito la città di St. Petersbur, risparmiando invece la vicina città di Tampa, distante meno di trenta kilometri da St. Petersbur. In realtà le previsioni meteorologiche non erano lontanamente in grado di dare un’informazione tanto precisa:

[…] trying to distinguish between St. Petersburg and Tampa was like trying to predict whether 31st Street or 32nd Street would suffer more damage if a nuclear bomb went off in Manhattan.

Cosa deve essere il giornalismo? Luca Sofri prende spunto dall’articolo di Nate Silver in un suo commento sul suo blog Wittgenstein. Sofri arriva alla conclusione che il giornalismo, in questo caso italiano, deve evolversi:

Il giornalismo di oggi ha come priorità la costruzione di una narrazione, ovvero far discendere i fatti da una tesi e non viceversa. Ed è questa la vera “lontananza dalla realtà” da parte di giornalisti e politici: non quella che non fa vedere loro “i problemi della gente”, ma quella che spinge a dare risposte superficiali, facili, espiatorie, ai suddetti problemi.


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