A cura di NedCuttle21(Ulm)
Left pubblica un’intervista al filosofo romano Salvatore Veca, autore del libro Qualcosa di sinistra, idee per una politica progressista.
Contro tutto questo si stanno muovendo le nuove generazioni, sta emergendo una nuova sensibilità?
Mentre stavo scrivendo questo libro lessi un trafiletto su un giornale: parlava di una ragazzina che andava davanti al Parlamento per parlare di equità sociale e ambientale, di sviluppo sostenibile. L’impegno di Greta Thunberg mi colpì subito moltissimo. La questione sollevata dai giovani dei Fridays for future è dirimente. Serve una prospettiva di sviluppo multidimensionale non di crescita unilaterale. Quale visione ha delle persone e della responsabilità la sinistra? Vorrei si ragionasse su questo. Senza visione non ci può essere un vero cambiamento. È stato detto che le ideologie non esistono più. Ma alcune forme persistono, eccome: il populismo è ideologia. Il liberismo è una ideologia. Lo è il sovranismo, che racconta balle, leggende metropolitane. Perché non dovremmo contrastarle sul piano della visione e proporne una nostra contro gli imprenditori politici della paura e i trafficanti della disumanità?
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