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Il crollo delle coltivazioni di papavero da oppio in Afghanistan

Il crollo delle coltivazioni di papavero da oppio in Afghanistan

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France24 riporta e commenta i risultati del rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC).

Da quando sono tornate al potere nel 2021, le autorità talebane hanno promesso di porre fine alla produzione illegale di droga in Afghanistan e nell’aprile 2022 hanno vietato la coltivazione della pianta del papavero, da cui si ricavano oppio ed eroina.

Secondo il rapporto, la coltivazione del papavero sarebbe crollata di circa il 95% – da 233.000 ettari alla fine del 2022 a 10.800 nel 2023. Lo stesso sarebbe accaduto alla produzione di oppio, crollata da 6.200 tonnellate a 333 tonnellate nel 2023. Il raccolto stimato di quest’anno ammonterebbe a 24-38 tonnellate di eroina esportabile, rispetto alle 350-580 tonnellate dell’anno scorso.

Il rapporto mette in guardia dalle implicazioni umanitarie che potrebbe avere un crollo di un settore così rilevante dell’agricoltura afghana.

The UNODC warned of potential “humanitarian consequences for many vulnerable rural communities” due to the sudden contraction of Afghanistan’s opium economy, as growers have had to turn to far less lucrative alternative crops.

Farmers’ incomes, estimated at $1.36 billion in 2022, have fallen by 92 percent to $110 million this year, according to the UNODC, with the loss expected to impact the country’s already struggling economy more broadly.

Last year, poppy crops accounted for almost a third by value of total agricultural production in Afghanistan, the world’s leading producer.


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