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Il decreto Salvini sulla sicurezza stradale

Il decreto Salvini sulla sicurezza stradale

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Fabrizio Fasanella su Linkiesta.it critica le novità del “decreto Salvini” sulla sicurezza stradale.

Oggi, martedì 28 maggio, farà il suo ingresso in Gazzetta Ufficiale il tanto atteso “decreto autovelox”, in linea con la deriva antiscientifica e autoritaria di questo governo in tema di sicurezza stradale e gestione della mobilità. Mentre la riforma del codice della strada, che incarna la dipendenza tutta italiana dall’automobile privata e non interviene sull’eccesso di velocità, è in Senato per la sua approvazione definitiva, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha deciso di mantenere alta l’attenzione sulla sua strategia volta a limitare il margine d’azione dei Comuni. Non a caso, sette delle prime dieci città italiane per popolazione hanno sindaci di centrosinistra (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Bari).

Su Il Sole 24 Ore una panoramica delle norme:

Il pacchetto di norme giaceva da 13 anni nei cassetti ministeriali e imprimerà un poderoso giro di vite agli autovelox restringendo il campo di azione dei dispositivi di controllo della velocità. A partire dalla collocazione dei dispositivi. Il decreto disciplina i casi in cui non si possa procedere alla contestazione immediata, per i quali si pone particolarmente l’esigenza che il cittadino non si ritenga “ingiustamente vessato” dall’uso di questi dispositivi. Ma scendendo più nel dettaglio il provvedimento stabilisce anche che i tratti di strada dove gli autovelox possono essere utilizzati devono essere individuati con un provvedimento del Prefetto; ci deve essere la distanza di almeno un chilometro fuori dai centri abitati tra il segnale che impone il limite di velocità e il dispositivo; e comunque anche nei centri abitati sono previsti obblighi di segnalamento minimo.


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