La salute mentale degli studenti universitari è un tema di grande attualità, al centro del dibattito dopo i casi di suicidio avvenuti negli ultimi mesi a Napoli e Milano. Viola Giannoli e Ilaria Venturi, su La Repubblica, hanno analizzato la protesta degli studenti che chiedono, come primo diritto, quello di fallire, di rallentare e di mostrare fragilità.
L’ansia da competizione continua, l’inseguimento del risultato perfetto, la retorica della performance da record, quella delle quattro lauree in pochi mesi. Non è questa l’università che chiedono gli studenti. Non più. Ora, oltre al diritto allo studio, gli universitari pretendono il diritto a uno studio che contempli la possibilità di fallire, la necessità di rallentare, il bisogno di mostrare fragilità che spaventano.
Gli studenti universitari chiedono di essere ascoltati e di essere aiutati a vivere un’esperienza di studio che non prive di fragilità, ma arricchite da una prospettiva di aiuto e sostegno per giovani che si ritrovano in nuovi ambienti come pesci fuor d’acqua.
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