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Il mistero dei droni sugli aeroporti

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Da giorni, settimane, si succedono notizie di avvistamenti di droni in prossimità di aeroporti o basi militari del Nord Europa, con stop dei voli per alcune ore, indagini, ricerche. I casi ora sono numerosi, ma quasi tutti caratterizzati dal fatto che alla fine i droni non sono identificati, trovati o intercettati; non si sa o non si dice da dove arrivino e perché si trovino lì; non si sa se siano casi scollegati e fortuiti, o uniti da un piano; non c’è un’evidenza netta che si tratti in tutti i casi di droni.
In pratica, ci sono i casi di avvistamento, gli aeroporti che si fermano, le indagini della polizia e di altre autorità, i media che ne parlano, ma ancora non si capisce praticamente niente.

Per quel che mi riguarda, questo è al momento l’aspetto più sconcertante di queste notizie. Se non ci avete capito molto, di sicuro non è colpa vostra. Per questo ho deciso di dedicare la parte centrale di questa newsletter a mettere in fila qualche fatto ed elemento. Non pretendo di arrivare da nessuna parte, ma magari a qualcuno sarà utile.

La cronaca
Ultima vicenda: aeroporto di Monaco di Baviera, hub della Lufthansa e snodo strategico per numerose compagnie internazionali. I primi avvistamenti iniziano la sera di giovedì 2 ottobre, alle 20.30, quando “diversi droni sono stati avvistati nelle vicinanze e all’interno dell’aeroporto di Monaco”, riferisce il comunicato dell’aeroporto. Inizialmente, sono state interessate le zone circostanti. Ma poi i droni si avvicinano.
“Verso le 21:05 sono stati segnalati dei droni vicino alla recinzione dell’aeroporto. Verso le 22:10 è stato effettuato il primo avvistamento sul terreno dell’aeroporto. Di conseguenza, alle 22:18 le operazioni di volo sono state gradualmente sospese per motivi di sicurezza. La chiusura preventiva ha interessato entrambe le piste a partire dalle 22:35”.

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