A cura di NedCuttle21 (Ulm)
Un articolo pubblicato su Galileo.it parla di uno dei campi più affascinanti dell’intero universo matematico: quello dei numeri primi. Il pezzo originale, scritto d Martin H. Weissman, professore associato di matematica presso l’UCSC (Università della California, Santa Cruz), è comparso il 2 aprile scorso sul sito The Conversation.
Il 20 marzo il matematico americano/canadese Robert Langlands ha vinto il Premio Abel, assegnatogli per coronare una vita di traguardi e scoperte nel campo della matematica. Le sue ricerche hanno dimostrato come sia possibile mettere insieme concetti provenienti dalla geometria, dall’algebra e dall’analisi, sfruttando il comune legame con i numeri primi. E per questo, quando a maggio il re norvegese consegnerà il premio a Langlands non farà che onorare l’esempio più recente in 2.300 anni di sforzi volti a comprendere i numeri primi, certamente il più antico e vasto set di dati mai studiato dalla matematica.
Come matematico che ha dedicato la propria ricerca a questo “Langlands program”, io sono affascinato dalla storia dei numeri primi e dalle scoperte più recenti che iniziano a rivelare alcuni dei loro segreti. Perché dunque affascinano i matematici da millenni?
Immagine: Geralt
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