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Il populismo di Ernesto Laclau

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Su suggerimento di @alessandromeis e @madeinmedina.

Samuele Mazzolini analizza l’eredità del pensiero di Ernesto Laclau, filosofo argentino morto lo scorso anno che secondo l’autore di questo articolo ha ispirato profondamente le politiche di Morales, Correa e Chàvez e comincia oggi a prendere spazio anche in Europa, con la crescita di movimenti come Podemos e Syriza.

Il fulcro dell’operazione politica di Laclau gira attorno al riscatto di un concetto screditato: il populismo. Il filosofo tuttavia non è difensore di qualsiasi populismo, ma di un populismo di sinistra, capace di reinserire la tradizione politica progressista nella lotta per l’egemonia da cui è stata a lungo esclusa. Per Laclau, il populismo non è demagogia o eversione, bensì un elemento costitutivo delle democrazia: si tratta di un meccanismo attraverso cui i settori marginalizzati della società tentano di far valere la propria voce e di ripristinare il controllo popolare sulle sorti della collettività. L’asse portante del populismo è la suddivisione della società in due poli avversari: il popolo e le elite, il che spiega la sua forte connotazione anti-oligarchica.

Immagine da Wikimedia Commons.


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