La malaria è una delle prima cause di morte al mondo. L’unico vaccino attualmente disponibile ha un’efficacia del 30%, che diminuisce ulteriormente con il passare del tempo. La malaria è una malattia pericolosa, e per cui è difficile sviluppare vaccini e medicinali efficaci, anche a causa di una particolare proteina sviluppata dal parassita, che inibisce la produzione di cellule T della memoria nel sistema immunitario di chi viene infettato.
Un gruppo di ricercatori di Yale, in collaborazione con Novartis e GlaxoSmithKline, ha sviluppato un approccio basato su RNA e depositato un brevetto a seguito di esperimenti sui topi che hanno dato risultati molto promettenti, con un livello di immunizzazione mai visto prima nei modelli animali. La tecnologia usata, che si basa su una piattaforma saRNA con proprietà di auto-amplificazione, è efficace a dosi molto minori delle piattaforme basate su mRNA, e gli autori affermano che pochi litri di produzione sintetica sarebbero sufficienti per milioni di dosi.
Ne parla Monisha Ravisetti in questo articolo di academic times, che riporta le dichiarazioni di Richard Bucala, professore e medico alla Yale School of Medicine.
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