Nebo su Bagni Proeliator ci propone con la consueta ironia, una riflessione sulla proposta di un ristoratore di rendere le mance obbligatorie partendo dall’0rigine delle mance e da un settore in continua evoluzione a discapito di clienti e lavoratori sottopagati.
La mancia, oggi considerata un gesto quasi automatico, ha in realtà origini antiche e controverse. Nel Medioevo europeo rappresentava un privilegio riservato ai più abbienti, un modo per ostentare la propria ricchezza distribuendo piccole gratifiche a servitori e cocchieri. Nei secoli successivi, la pratica attraversa l’Atlantico e negli Stati Uniti si lega a doppio filo con l’abolizione della schiavitù. Per giustificare salari da fame, i padroni scaricano il peso del vero stipendio sui clienti, trasformando la mancia in un meccanismo di sfruttamento mascherato.
Quando gli americani nel 1938 sono costretti a introdurre il salario minimo, inseriscono un’eccezione: i lavoratori che ricevono una mancia possono essere pagati meno.
Da lì in avanti, il tipping diventa norma, mentre in Italia prende forma un modello ancora diverso, con l’introduzione del famigerato “coperto”. Oggi, tra abusi, precarietà e la retorica della gavetta, il dibattito sulle mance torna al centro della scena, mostrando come la storia di questa pratica continui a essere intrecciata al tema più ampio della dignità del lavoro.


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