L’ultimo decennio di vita di Miles Davis rimane il piu’ misterioso e incompreso della sua intera carriera.
Il grande trombettista, che si era lasciato alle spalle un periodo di alcolismo e problemi fisici, trascorso senza suonare e ritirandosi anche dai suoi stessi colleghi, negli anni Ottanta ha vissuto una nuova fase creativa e inciso una serie di album che spaziano da sonorità funk (The Man with the Horn, 1981) a sconfinamenti nel pop (You’re Under Arrest, 1984), per spostarsi su uno stile spinto verso l’elettronica e la musica strumentale del decennio precedente. L’imprevedibilità di questo periodo è testimoniata anche dalle reazioni ambivalenti di critica e pubblico, con successi di vendite, nomination ai Grammy Awards nel 1984, uniti all’idea di un periodo meno ispirato rispetto agli anni migliori. Ne parla questo articolo di Tidal Magazine a proposito di un nuovo album di inediti del 1985-86 (Rubberhand).
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