Su suggerimento di @Francisco Quintay
In un lungo articolo pubblicato su The Atlantic (e ripreso da Repubblica) Obama spiega le sue scelte in materia di politica estera, a partire dal no (di cui è orgoglioso) all’azione contro Assad e del sì (di cui è pentito) all’azione in Libia.
La storia potrà ricordare il 30 agosto 2013 come il giorno in cui Obama ha impedito agli Stati Uniti di entrare in un’altra disastrosa guerra civile musulmana e il giorno in cui ha rimosso la minaccia di un attacco chimico contro Israele, Turchia, o Giordania. Oppure potrà essere ricordato come il giorno in cui lasciò scivolare il Medio Oriente nelle mani della Russia, dell’Iran e dell’Isis.
Immagine da Wikimedia Commons
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