Dei tentativi di chiamata Whatsapp da parte di qualcuno che non era tra i propri contatti (e che spesso causavano dei crash dell’applicazione di messaggistica). In questo modo, sfruttando una vulnerabilità sconosciuta (0day), da remoto e senza che ci fosse un reale intervento dell’utente, veniva iniettato uno spyware sui telefoni Android e iOS di alcuni target. A realizzare lo spyware sarebbe la società israeliana NSO Group che vende il suo prodotto a vari governi, scrive il Financial Times. Il codice malevolo veniva trasmesso anche se le vittime non rispondevano, e le chiamate spesso scomparivano dal registro. Ancora non sappiamo quante persone siano state infettate in questo modo (un numero limitato, secondo i ricercatori; perché si tratta di attacchi mirati e costosi, quindi evitiamo articoli e tweet allarmistici del tipo: “attraverso Whatsapp ci spiano tutti!” per favore, non è così; detto ciò la questione è ugualmente grave, come vedremo, ma non è quello il punto ok?).
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