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La madre di Pinketts contro gli amici del Trottoir: ma quale statua, scrivete una canzone

La madre di Pinketts contro gli amici del Trottoir: ma quale statua, scrivete una canzone

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Gianmarco Aimi ha incontrato per Rolling Stone la madre di Andrea G. Pinketts, il famoso giallista milanese scomparso nel dicembre scorso all’età di 57 anni.

«La statua dedicata a mio figlio? Una americanata di cattivo gusto. Sono contraria». La mamma di Andrea G. Pinketts è categorica sull’iniziativa avviata dal Trottoir, locale milanese che l’autore de Il senso della frase elesse a sua seconda casa e dove era possibile incontrarlo spessissimo mentre – con il panama in testa, il sigaro in bocca, una birra media al fianco e impugnando una Mont Blanc – scriveva i libri noir che lo hanno consacrato come uno degli autori più originali e affascinanti della letteratura italiana e non solo (era Cavaliere al merito culturale della Repubblica francese). A pochi giorni dalla premiazione del vincitore del bando, la signora Mirella Marabese ha messo da parte la consueta riservatezza per scagliarsi verso una iniziativa che la ferisce particolarmente. L’abbiamo raggiunta nell’abitazione nei pressi di Piazza Bolivar, che ha sempre condiviso con lo scrittore. È qui, che oltre a tuonare contro il monumento che verrà eretto nei pressi della Darsena, ci ha raccontato tutto l’amore di una madre per un figlio geniale. Ma mentre parlava, ci siamo accorti che forse, in quella casa, l’artista non era uno solo. «Andrea? È stato il mio romanzo più bello».

 


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