Su suggerimento di @alessandromeis.

 

Il 31 luglio, a Città del Messico, vicino al quartiere Coyoacán cinque persone sono state brutalmente uccise. Tra di loro c’era Rubén Espinosa, reporter, Nadia Vera Pérez, attivista (ad esempio nel movimento #YoSoy132), due coinquiline, Yesenia Quiróz e Mile Virginia Martín, e la domestica Alejandra Negrete. Rubén Espinosa ha collaborato con Proceso ed altri giornali, da poco aveva lasciato Veracruz perché in pericolo di vita.

È molto probabile che l’omicidio sia dovuto proprio al lavoro di Espinosa e Pérez, considerando gli omicidi e le sparizioni di vari reporter, soprattutto in Veracruz da quando è salito al potere il governatore Javier Duarte (sono stati uccisi 11 giornalisti dal  2010).

Ci sono state varie manifestazioni di protesta e condanna in Messico. Le indagini sono in corso e sembra che ci sia un filmato dei possibili assassini e carnefici.

 

La maggior parte degli articoli, comunque, si concentra sui due attivisti – presumibilmente il vero target degli assassini – non nominando mai le altre tre persone coinvolte nel massacro, le cui storie si possono leggere qui, insieme ad altre informazioni sulle indagini in corso. Purtroppo sembra che anche la giustizia sia poco interessata a quel che hanno da dire i parenti delle vittime.

 

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