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Diretta da France Presse (in inglese):
http://youtu.be/BFwedk4dBCc
Dopo l’attacco di ieri mattina al settimanale Charlie Hebdo, che ha provocato 12 morti, in tutta la Francia e in molte città europee si sono svolte manifestazioni di solidarietà per le vittime e in difesa della libertà di stampa.
Nel corso della nottata sono stati effettuati vari arresti e un raid in un palazzo di Reims, dove secondo notizie della polizia erano nascosti i due assassini e un loro complice, non ha dato esiti. Nella mattina di oggi in una sparatoria a Montrouge, cittadina a sud di Parigi, è rimasta uccisa una poliziotta. Arrestato un uomo di 52 anni.
In queste ore continua la ricerca dei sospetti. Secondo testimoni oculari gli attentatori gridavano “Allahu Akbar” e “Abbiamo vendicato il Profeta” nel corso dell’azione. Due testimoni hanno riferito che uno degli attentatori ha specificato di essere membro di Al Qaeda dello Yemen.
I testimoni hanno descritto gli assalitori come calmi e professionali. All’arrivo di fronte al palazzo, dopo aver intimato ad una disegnatrice di digitare il codice di sicurezza per entrare, non sapevano dove fossero gli uffici di Charlie Hebdo e sono entrati in almeno altri due uffici prima di trovare quello corretto. Una volta dentro hanno chiesto le identità dei loro bersagli, partendo da Charb, prima di aprire il fuoco.
La polizia francese ha diffusoo nella serata di mercoledì informazioni sui sospettati, facendo circolare foto e nomi, quelli dei fratelli Saïd e Chérif Kouachi, 34 e 32 anni, e di Hamyd Mourad, 18 anni.
Mourad si è consegnato nella serata di ieri alla stazione della polizia di Charleville-Mézières, circa 230km da Parigi, affermando che tra le 8 e le 12 del mattino si trovava a scuola. A confermare il suo alibi, secondo voci non confermate, alcuni suoi compagni di classe.
La Francia ha rafforzato la sicurezza in uffici di giornale, luoghi di culto, trasporti e aree sensibili impiegando 800 uomini in più della media.
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