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La storia delle divise delle hostess

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Camilla Antonioni per Harpers Bazaar ripercorre la storia delle divise delle hostess, uniformi create da grandi couturier e diventate un simbolo di eleganza che riflette il gusto e le tendenze sociali dell’epoca in cui sono state realizzate.

Le uniformi delle assistenti di volo sono state frequentemente intese come icone di stile, con molti stilisti di fama che hanno disegnato divise per le compagnie aeree. Tra questi, le Sorelle Fontana per Alitalia negli anni ’50, Emilio Pucci per Braniff Airlines nel 1965 e Pierre Cardin per Olympic Airways nel 1969 e molti altri. Perfettamente in linea con le tendenze di moda più attuali, le uniformi si adeguavano ai cambiamenti della moda: durante gli anni ’70, ad esempio, le divise della Pacific Southwest Airlines si distinguevano per gli stivali arancioni in vinile e gli abiti in poliestere.

Le divise delle hostess non sono quindi semplicemente indumenti di lavoro, ma rappresentano anche un segmento significativo della storia della moda e della cultura sociale. Emma Glassman-Hughes, scrivendo per Here Magazine, mette in luce come le uniformi delle hostess siano state modellate dalle tendenze sociali, politiche e culturali.

Originariamente, le assistenti di volo, note come “stewardess”, erano donne nubili con specifici requisiti fisici. Era richiesto che avessero un’altezza e un peso determinati e non dovevano essere sposate o in gravidanza. L’articolo di Here Magazine illustra come le uniformi si siano evolute nel tempo, specchio delle mode e delle aspettative sociali.  Le assistenti di volo hanno a lungo subito discriminazioni legate all’età, allo stato civile e all’aspetto fisico. Le uniformi dovevano essere non solo eleganti, ma anche pratiche: tuttavia, molte delle uniformi privilegiavano l’estetica rispetto alla funzionalità, come evidenziato dall’uso di tacchi alti e gonne corte. Col passare del tempo, i requisiti per accedere alla professione e le caratteristiche delle divise sono state contestate e cambiate grazie ai movimenti sociali e alle leggi per i diritti civili.

La storia delle divise delle assistenti di volo è intimamente connessa alla storia del codice di abbigliamento sul lavoro, che il Museo SFO dell’aeroporto internazionale di San Francisco ha illustrato all’inizio di quest’anno con la mostra “Fashion in Flight: Airline Uniform Design“. “Più studiavamo le uniformi stesse, [più] vedevamo emergere una storia interessante legata all’intersezione tra moda, storia e comportamento sociale”, afferma il curatore John H. Hill. “Nel campo della psicologia dell’abbigliamento, le uniformi delle compagnie aeree sono esempi estremi a causa di quanto proiettano e di quanto viene proiettato su di esse”.

Inizialmente si richiedeva alle assistenti di volo anche una qualifica di infermiera e il design militarista delle uniformi serviva per comunicare autorità e promuovere comportamenti adeguati da parte dei passeggeri. Dopo la seconda guerra mondiale il volo è diventato accessibile a un pubblico più vasto, con un incremento dei viaggi commerciali. Il turismo aereo si è trasformato in un settore altamente competitivo ed è in questo periodo che è emersa la figura sessualizzata della hostess, utilizzata come strategia di marketing.

Mentre le donne hanno indubbiamente dovuto affrontare forme di discriminazione, alcune delle restrizioni sul tipo di corpo erano in realtà anche il riflesso delle esigenze degli aerei dell’epoca. “Quello che oggi sarebbe visto come una forma di body shaming si basava sulla realtà che gli interni delle cabine di questi primi aerei di linea erano molto piccoli con soffitti bassi e che il peso, in un aereo, si traduceva in carburante e il carburante si traduceva in denaro”, ha detto Hill. Sono le altre restrizioni sul tipo di corpo e sull’aspetto che fanno alzare le sopracciglia agli studenti di questa storia, come Hill, restrizioni che non hanno nulla a che fare con la sicurezza o l’efficienza di un aereo. Accanto ai requisiti fisici razionali, le compagnie aeree hanno aggiunto “parole come ‘attraente’ all’elenco dei requisiti insieme alle restrizioni di altezza e peso”, secondo Hill.

Southern Living sottolinea questo cambiamento nelle divise delle assistenti di volo nel corso degli anni grazie a un articolo ricco di fotografie, così come fa Business Insider.

Attualmente, numerose compagnie aeree stanno implementando regolamenti per rendere lo stile delle loro uniformi più inclusivo, riflettendo così i mutamenti e le diverse sensibilità sociali. Business Insider riporta anche che otto compagnie aeree stanno modificando le loro politiche per rendere le divise più neutre da un punto di vista di genere.


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