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La stretta dei regolatori USA sulle associazioni caritatevoli delle industrie farmaceutiche [EN]

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A cura di @perodatrent (modificato).

Negli USA esistono forme di contribuzione per l’acquisto di farmaci, detti copayments e in parte simili ai nostri ticket, che obbligano a spese anche molto alte, a volte insostenibili per chi ha un reddito basso.

Una scappatoia per ottenerli è un sistema presente nel complesso sistema sanitario USA: le associazioni caritatevoli finanziate interamente dai produttori di farmaci, le quali, teoricamente indipendenti da questi, forniscono denaro per pagare le spese che rimarrebbero altrimenti a carico dei pazienti.

Ma da un paio di anni le agenzie federali hanno iniziato a fare le pulci a questo sistema. I produttori di farmaci sono autorizzati ad aiutare solo con i pazienti che hanno una assicurazione privata, non quelli assistiti dalla pubblica Medicare. Le agenzie federali sostengono che esiste il rischio che i produttori spingano anche i pazienti Medicare ad usare i prodotti più costosi, e per questo esigono che le associazioni caritatevoli siano completamente indipendenti dai produttori. Se i pazienti acquistano i farmaci a prezzi esagerati senza avere un incentivo a risparmiare, scompare uno dei pochi deterrenti all’aumento dei prezzi.

Le indagini federali hanno messo in evidenza che le associazioni caritatevoli non sono così indipendenti dai produttori come dovrebbero essere. I produttori hanno tagliato i finanziamenti, e i pazienti sono rimasti senza aiuto economico.

Immagine da Flickr (Victor).


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