Francesco Verderami su Il Corriere ci parla di una misura economica nata per fronteggiare la crisi Covid: nel 2020, nei giorni drammatici della pandemia, il governo Conte II vara misure eccezionali con il decreto Liquidità.
Una cambiale si aggira per via XX Settembre: è legata a 300 miliardi, euro più euro meno, che al momento non sono conteggiati nel bilancio dello Stato. È una cifra mostruosa ereditata dagli anni del Covid. È il film dell’orrore che il ministero dell’Economia si augura non vada mai in onda.
Tutto ha inizio nel 2020, nei giorni drammatici della pandemia, quando l’Italia chiude, il Paese si ferma e il sistema rischia di collassare. L’imperativo è impedire il crac. Il governo giallorosso di Giuseppe Conte vara misure eccezionali con un provvedimento di sostegno che spazia dalle grandi imprese alle piccole partite Iva. È il decreto Liquidità: la garanzia pubblica su trecento miliardi di prestiti alle imprese che sono lo scudo con cui si intendono proteggere le aziende e i loro lavoratori. Viene chiesto alle banche di intervenire, fornendo il contante necessario all’operazione di salvataggio.
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