Su suggerimento e a cura di @Martopix
San Paolo, la città più grande dell’emisfero meridionale e forse la più ricca e sviluppata dell’America Latina, sta cambiando radicalmente sotto l’egida del suo primo sindaco di sinistra in molti anni, Fernando Haddad. Il trasporto è un tema cruciale in tutte le città in via di sviluppo: il traffico diventa un elemento tossico per la vita cittadina, fino a condizionare completamente la vita quotidiana e a rendere impossibili spostamenti da un quartiere all’altro, a meno di non avere ore intere a disposizione. Fino al paradosso: sarebbe molto più rapido muoversi in bicicletta o a piedi, ma di fatto non succede.
Ed è proprio in questa direzione, che ha un effetto pratico sulla vita quotidiana delle persone al di là della politica (o forse proprio facendo politica nel suo senso più bello), che San Paolo sta lavorando: imponendo dall’alto misure come la costruzione di piste ciclabili e la chiusura domenicale dell’Avenida Paulista. Misure sgradite agli automobilisti, tanto da mettere seriamente a rischio la rielezione di Haddad, ma che portano, a una razionalizzazione nel lungo periodo e, nel breve termine, a una “democratizzazione” anche in favore di chi non possiede un’automobile. Con il risultato paradossale che il gradimento del sindaco cala, mentre l’uso delle biciclette e del trasporto pubblico aumenta vertiginosamente, dimostrando la bontà delle sue scelte.
Immagine di Leonardo Aguiar via Flickr, CC BY 2.0
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