un sito di notizie, fatto dai commentatori

Le dichiarazioni della Procura di Catania sulla crisi migratoria

0 commenti

A cura di @TrueGeordie

Ieri il Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, è stato sentito nella seduta del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen (resoconto di AGI, di Repubblica, e del Corriere).

Il Procuratore ha evidenziato un atteggiamento ambiguo delle ONG verso i trafficanti a partire dalla fine del 2016: in almeno 4 casi i salvataggi sono avvenuti in acque territoriali libiche, che fanno sospettare agli investigatori complicità tra il crimine organizzato nordafricano e gli equipaggi delle navi di salvataggio.
Zuccaro ha anche parlato di “reticenza” fino anche a “depistaggi”. A confermare le ipotesi investigative vi è la testimonianza di un cittadino siriano, che indicando alle autorità uno scafista ha permesso di ricostruirne la tela di rapporti, in cui vi è anche una persona che in Italia risulta aver collaborato ad alcune operazioni di soccorso e con l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati.

Il procuratore ha segnalato fenomeni di radicalizzazione, sia in detenzione (“sono stati registrati in un momento successivo all’ingresso in Italia da parte dei migranti e lo registriamo nell’ambito della popolazione carceraria”) che nell’ambito del caporalato.

La procura di Catania ha aperto un fascicolo conoscitivo sulle ONG. Zuccaro ha sottolineato come a fronte alti impieghi finanziari (una sola imbarcazione “ha costi per 400.000 euro mensili”) vi sia una forte opacità sulle fonti di finanziamento: “ci si deve porre il problema di dove venga il denaro per sostenere costi cosi’ elevati, quali siano le fonti”.

 

Immagine da Wikipedia


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.